Il Dottor Marco Marino, gastroenterologo a Udine, si occupa delle specifiche aree cliniche e delle seguenti patologie gastroenterologiche.
Sintomi: quando consultare un Gastroenterologo?
Quando è opportuno sottoporsi a una visita gastroenterologica? Ogni disfunzione si manifesta con sintomi peculiari, ma è comunque possibile elencare una lista di comuni malesseri che sono riconducibili a malattie o anomalie dell’apparato digerente nella sua interezza o in qualche sua parte.
Sono segnali d’allarme che devono farci preoccupare soprattutto quando si verificano in modo ricorrente o si intensificano nel tempo.
SINTOMI
Sapore acido o amaro in bocca frequente o persistente (alitosi).
Talvolta è dovuta ad alcuni alimenti ingeriti, ma in circa l’85% dei casi l’alitosi deriva da disturbi orali quali patologie gengivali, malattie che influiscono sulla composizione della saliva ed effetti del fumo.
L’alito non rispecchia, invece, lo stato della digestione e della funzionalità dell’intestino. In generale, quindi, è appropriato rivolgersi a un medico (anche un dentista), in particolare quando sono presenti anche febbre, pus, perdite dal naso o macchie anomale visibili o palpabili nella bocca;
Sensazioni dolorose di varia natura (pressione, strappi, gonfiore che spinge a eruttazione, senso di indigestione, bruciore) in tutta la zona superiore del corpo.
Data la disposizione di alcune strutture nervose nell’organismo, il dolore toracico non viene avvertito solo nel petto: talvolta è percepito nelle orecchie, nelle braccia, nella regione ombelicale. I dolori al torace non devono essere sottovalutati perché possono indicare la presenza di condizioni gravi, come disturbi che affliggono il cuore o i polmoni, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di patologie a muscoli, costole o cartilagine del torace e disturbi del sistema gastrointestinale. Il gastroenterologo valuterà la situazione sulla base di vari parametri;
Forti dolori nell’addome.
I dolori addominali sono diffusi e frequenti e spesso innocui, ma a seconda della zona in cui si presentano e dell’intensità del dolore (dolore addominale acuto) possono indicare infiammazioni, infezioni o condizioni gravi come la perforazione dell’intestino, per cui è importante rivolgersi subito a un medico.
Il dolore addominale viene definito cronico quando continua per oltre 3 mesi. È presente in circa il 2% degli adulti, soprattutto tra le donne, e può avere molteplici cause, fra cui: disturbi ginecologici, calcoli renali, infiammazioni croniche al tratto gastrointestinale, allergie alimentari, intolleranza al lattosio e celiachia. Insieme al dolore addominale ricorrente può essere indagato da un medico che valuterà la situazione in base alla concomitanza di altri sintomi;
Sensazione di indigestione, gonfiore o sazietà precoce.
Queste sensazioni, che prendono il nome di dispepsia, spesso sono ricorrenti. Possono indicare diverse condizioni, fra cui l’acalasia (una disfunzione dei muscoli esofagei), la malattia da reflusso esofageo, un’ulcera o, talvolta, tumori. La diagnosi spetterà al gastroenterologo che effettuerà gli opportuni controlli;
Sensazione di avere un corpo estraneo nella gola (detto sensazione di bolo) e difficoltà a deglutire (disfagia).
Il nodo alla gola si per sé può derivare semplicemente da alcuni stati emotivi, quindi non occorre farsi visitare subito. È invece necessario consultare un medico se il sintomo si associa a perdita di peso, dolore alla gola, difficoltà nella deglutizione, rigurgiti, debolezza muscolare e presenza di una massa nel collo, in particolare quando i sintomi compaiono improvvisamente dopo i 50 anni d’età;
Singhiozzo molto ricorrente.
Se i singulti non s’interrompono dopo 2 giorni potrà intervenire un medico. Il singhiozzo, dovuto alla chiusura ripetuta della glottide causata da spasmi del diaframma, può avere molteplici cause ed essere transitorio o persistente.
Quando è transitorio può scomparire da solo e, altrimenti, è trattabile; in genere è dovuto a distensione gastrica, consumo di alcolici o ingestione di sostanze calde o irritanti. Il singhiozzo cronico, invece, può essere intrattabile perché associato ad altre condizioni, come reflusso esofageo, gravidanze, infiammazioni al tratto respiratorio, al fegato o al pancreas e alcolismo;
Perdita di peso ingiustificata o drastica.
Se non si è alterato il proprio stile di vita in modo significativo, la perdita di peso, soprattutto se molto significativa, può indicare la presenza di una patologia. Celiachia, infiammazioni gastrointestinali, depressione, diabete, AIDS, malattie della tiroide e ulcere sono alcune delle possibili cause di questa condizione, come il medico potrà riscontrare valutando la presenza di altri sintomi ed effettuando eventuali esami;
Nausea e/o vomito.
Con nausea s’intende la sensazione di urgenza al vomito, a cui possono associarsi capogiri, inappetenza e fastidio all’addome. Il vomito è la contrazione forzata dello stomaco che ne porta il contenuto fuori dalla bocca.
Le cause più frequenti di nausea e vomito sono gastroenterite (infezione del tratto digerente), effetti collaterali di farmaci e ingestione di tossine. Fra le altre cause, in genere in concomitanza con altri sintomi, si possono trovare il reflusso gastroesofageo, infezioni, infiammazioni (come la labirintite), gravidanze, abuso di alcolici, stress, ansia e depressione, ulcere, allergie, ostruzioni intestinali e patologie a carico del cuore. Non sempre è necessario consultare un medico: è consigliato farlo quando nausea e vomito si manifestano unitamente a segni di disidratazione (poca urinazione, stanchezza), mal di testa, riduzione dell’attenzione, dolore o gonfiore addominale. Episodi di vomito molto violenti, inoltre, possono comportare lesioni importanti dell’esofago e del tratto respiratorio;
Eccessiva eruttazione, distensione (gonfiore) addominale ed eccessiva flatulenza (meteorismo) sono legati alla presenza di gas nel tratto gastrointestinale.
L’eruttazione e il gonfiore spesso derivano dai gas presenti nelle bevande gassate o dall’aerofagia (ingestione di aria in genere dovuta a stress). Se non continui o ricorrenti, questi sintomi non sono degni di nota, ma se continuati e/o accompagnati da altri sintomi (come perdita di peso e sangue nelle feci) è consigliabile rivolgersi a un medico. Una sensazione di gonfiore nel petto può anche indicare disturbi cardiologici. I gas della flatulenza derivano dai gas normalmente presenti nel nostro intestino. Questo contiene circa 200 millilitri di gas, prodotti dalla fermentazione batterica (“digestione” del microbioma, microrganismi che vivono in simbiosi con il nostro organismo, aiutandoci a digerire, produrre vitamine e rinforzare le difese immunitarie). Una maggiore produzione di questi gas deriva, nella maggior parte dei casi, dalla semplice ingestione di certi tipi di alimenti (come i fagioli), e quindi è generalmente transitoria; ma può anche indicare sindromi più gravi, come il malassorbimento. In quest’ultimo caso il sintomo della flatulenza è continuo nel tempo e si associa ad altri sintomi, come la perdita di peso e la diarrea;
Diarrea.
Diversamente da come si pensa normalmente, la diarrea non consiste nell’emissione di feci eccessivamente liquide, ma nella quantità eccessiva di deiezioni. Occorre chiamare un medico entro tre giorni se questo disturbo è molto frequente o molto intenso, soprattutto in bambini, anziani o persone debilitate, in quanto queste diarree possono indicare la presenza di infezioni, infiammazioni e altre patologie. Se oltre ala diarrea sono presenti anche sangue o pus nelle feci, febbre, segni di disidratazione o forti dolori addominali bisogna farsi visitare subito;
Stitichezza.
Detta anche stipsi, è la difficoltà a evacuare o un’evacuazione poco frequente accompagnata alla sensazione di non aver evacuato completamente. Attenzione: non è sufficiente evacuare più raramente di una volta al giorno per essere definiti stitici. È normale evacuare da 1 a 3 volte al giorno come 2 o 3 evacuazioni a settimana: l’importante è che la frequenza non cambi all’improvviso e che non perduri nel tempo, casi in cui occorre rivolgersi a un medico. Non bisogna abusare di lassativi e clisteri per rimediare, in quanto potrebbero esservi degli effetti collaterali importanti;
Feci strane.
Cambiamenti di frequenza, consistenza, volume o composizione delle feci (ossia, la presenza di sangue, muco, pus o di eccessivo materiale grasso) possono indicare la presenza di una malattia. Se si presentano raramente e non in modo continuato o cronico non occorre consultare un medico;
Anemia.
Una carenza di globuli rossi e/o emoglobina che rende le persone stanche e deboli. Talvolta è dovuta alla carenza di ferro o di vitamine, motivo per cui può essere correlata a disturbi gastrointestinali (vedi sanguinmanenti del tratto gastroenterico);
Colorazione giallastra della pelle e delle sclere oculari (ittero).
Si presenta quando la bilirubina, una componente della bile di colore giallo, non viene eliminata correttamente, accumulandosi nel sangue e finendo nella pelle. L’ittero è dovuto a disturbi o sostanze che danneggiano il fegato (come l’epatite e l’epatopatia alcolica), interferiscono con il normale flusso della bile (come i calcoli biliari) o comportano un’eccessiva produzione di bilirubina. Anche in questo caso per scoprire la causa occorre rivolgersi a un medico, che effettuerà gli opportuni esami per raggiungere una diagnosi.
Quali sono le principali Patologie
Patologie del Cavo Orale
La bocca o cavo orale è l’orifizio attraverso cui ci cibano. È la prima parte dell’apparato digerente ed inizia con l’apertura boccale. Raramente le problematiche di tale distretto hanno come causa l’apparato gastrointestinale fatta eccezione per due sintomi abbastanza comuni
- Alitosi
- Sindrome della bocca urente
Patologie dell'Esofago
L’esofago è un organo a forma cilindrica dell’apparato digerente della lunghezza di circa 25-30 cm e una larghezza di 2-3 cm. I sintomi che possono essere correlati a tale organo possono essere
- Nodo in gola
- Sensazione di acidità
- Reflusso gastro-esofago
- Difficoltà a deglutire
- Regurgito
- Dolore toracico
- Calo della voce
- Blocco degli alimenti in esofago
Patologie dello Stomaco
Lo stomaco ha la forma di una sacca appiattita, occupa le regioni dell’ipocondrio sinistro e dell’epigastrio. I sintomi che potrebbero essere correlati a problematiche gastriche sono:
- Acidità
- Gastrite
- Digestione lenta (dispepsia)
- Helicobacter Pylori
- Ulcera gastrica e duodenale
- Mal di stomaco
- Nausea
- Vomito
- Eruttazioni
Patologie del Piccolo Intestino
Il piccolo intestino (detto anche tenue) è la porzione del tratto gastrointestinale più lunga raggiungendo anche i 4-5 metri di lunghezza. Si divide in 2 porzione principali che sono il digiuno, circa 2 metri e l’ileo, circa 3 metri. Proprio a causa della sua estrema lunghezza il tenue non è agevolmente esplorabile anche se negli ultimi anni, grazie ai progressi della tecnologia, mediante la videocapsula endoscopica e l’enteroscopia, lo si riesce a visualizzare per tutta la sua interezza. Le patologie del piccolo intestino sono:
- Malassorbimenti
- Lesioni che provocano anemia da carenza di ferro (sanguinamenti)
- Sensibilizzazione al glutine
- Celiachia
- Tumori
- Malattia di Crohn
Patologie del Grosso intestino - Colon
Il colon o grosso intestino o intestino crasso si estende dalla valvola ileociecale all’ano. Tra questi 2 distretti troviamo il colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto.
- Stipsi
- Defecazione ostruita
- Diarrea acuta
- Diarrea cronica
- Alvo alterno
- Intestino irritabile
- Diverticolosi intestinale
- Polipi intestinali
- Mal di pancia
- Gonfiore addominale – Meteorismo – Pancia gonfia
- Sangue occulto nelle feci
- Sangue visibile nelle feci
- Parassitosi intestinale
Patologie dell'Ano - Retto
Il Retto è la porzione dell’intestino crasso tra colon sigmoideo e orifizio anale. Lungo circa 12 cm distinto in tratto endopelvico e segmento perineale. I sintomi che spesso si fanno riferire a questo distretto sono:
- Dolore – Senso di peso anale
- Prurito anale
- Emorroidi
- Ragadi anali
- Dolore anale
- Sanguinamento usualmente rosso vivo
Patologie del Pancreas
Il pancreas è una ghiandola a forma di cono allungato deputata alla secrezione endocrina ed esocrina. Usualmente tale organo da quadri sintomatologici che nella gran parte dei casi sono riconducibili a poche patologie:
- Forti dolori addominali
- Gonfiore
- Ittero (colorazione gialla della cute)
- Feci grasse
- Feci gialle
Patologie del Fegato e Vie Biliari
Il fegato è la ghiandola più voluminosa del nostro organismo. Svolge fondamentali funzioni metaboliche: produce la bile e supporta la trasformazione degli alimenti assorbiti, in particolare tramite l’emulsione dei grassi e la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi. L’organo ha anche un rilevante ruolo nella gestione e nell’immagazzinamento degli zuccheri nonché nel metabolismo delle proteine e nella riduzione dei loro scarti tossici. Di solito le patologie epatiche non danno grossi sintomi eccezion fatta quando vi è coinvolta anche la colecisti e le vie biliari (vedi calcoli). Possiamo ipotizzare una problematica epatica quando sopratutto vi sono alterazioni degli enzimi epatici o problematiche riscontrate ad una ecografia:
- Transaminasi alterate
- Angiomi epatici
- Cisti epatiche
- Polipi della colecisti
- Calcolosi della colecisti e vie biliari
- Fegato grasso (steatosi)
Allergie ed intolleranze
Nel parlare comune, il termine allergia e intolleranza sono spesso usati erroneamente come sinonimi. L’allergia e l’intolleranza alimentare sono invece due patologie diverse, con cause, sintomi e percorsi diagnostici differenti.
L’allergia è la produzione di anticorpi (IgE) verso un determinato allergene, così come si producono anticorpi per esempio verso gli acari della polvere e o i pollini di graminacee; l’intolleranza è l’incapacità totale o parziale di digerire e metabolizzare un alimento
Obesità
L’obesità viene definita come un accumulo eccessivo di adipe sul corpo, sufficiente da costituire un rischio per la salute della persona. L’obesità può essere dannosa per la salute, causando problemi in diverse parti del corpo. Può provocare affaticamento al cuore, causando malattie coronariche, pressione alta, colesterolo alto e altre condizioni. È una delle principali cause del diabete di tipo 2, della sindrome dell’ovaio policistico e dell’infertilità, può provocare effetti psichiatrici dannosi, come la depressione, spesso generando stigma sociale ed è coinvolta anche nella genesi di alcuni tumori.